Ho regalato a don Vittorio una calcolatrice-convertitrice euro. Si perché ho capito che in questi giorni, che sono gli ultimi dell'anno 2001, lui è preso di panico. Ma voi lo immaginate un povero Cristo di anni 81 che ad un certo punto della sua vita, proprio quando pensava ad una vecchiaia serena, all'improvviso, boom, gli spunta l'euro. Lui, don Vittorio, che riesce perfettamente a tenere i conti del condominio, anche se ha la terza elementare (come tiene a sottolineare) in preda all'euro. Ebbene io l'ho visto, e vi assicuro che non è stato uno spettacolo piacevole. Ed è per questo che mi sono premurato di comprargli un euro-convertitore: per paura che ci restasse secco. Vi immaginate, morto non di cirrosi, o per un incidente, o a causa del carbonchio (come è di moda oggi): assolutamente no! Poteva morire trafitto dall'euro. Adesso è un po' più tranquillo. Gli ho spiegato come funziona, più o meno, e gli ho detto di non fare assegni e che quando e se dovrà farne prima deve chiamare me. Capite, prima deve chiamare me che, in quanto ad assegni in euro ne so meno di lui. Gli ho anche regalato una busta di spiccioli in euro, così può cominciare ad allenarsi a fare i primi conti: «Don Vittorio, mi raccomando, stia attento alle virgole».
Lui, che se gli fai un regalo non se ne tiene una (come si usa dire dalle nostre parti) mi ha fatto trovare, dietro la porta di casa, due bottiglie di ottimo vino prodotte nel suo paese. Un vino eccellente. Io che mi emoziono quando ricevo regali, (scusate ma sono fatto così), quando l'ho visto gli ho detto: «Don Vittorio, io la ringrazio ma se continua a farmi regali le prometto che per sdebitarmi le compro una grossa scatola di pillole di Viagra che costano un sacco di soldi».
«Senta caro mio, veda dove deve andare, perché una cosa è certa, prima che muore lui - indicandomelo con la mano - è sicuro che muoio io».